Descrizione
“La borgata, che conta circa ottomila abitanti, è tutta fabbricata sul piano, ai piedi della rocca famosa, alla quale deve la sua gloria e le sue sventure. Come tutti i piccini a cui manca l’occasione di paragonarsi, quella rocca ha l’aria di credersi una gran cosa; e in fatti, vista di là sotto, benchè non sia alta più di due volte il campanile di Giotto, e se ne possa fare il giro in mezz’ora, presenta l’apparenza d’una montagna, certe forme larghe e maestose di gigantessa alpina; e pare anche più grande all’occhio per effetto del mantello denso di vegetazione che le avvolge le spalle e i fianchi rocciosi. A primo aspetto, fa colpo, [p. 291 modifica]non c’è che dire. Chi capitasse là senza sapere, la crederebbe un monte artificiale, innalzato dal capriccio mostruoso d’un tiranno antico; una specie di colossale osservatorio guerresco, fabbricato per tener d’occhio tutti i feudatarii della pianura, dalle rive del Po alle rive del Sangone. Si capisce come sia stata sempre oggetto di meraviglia, cominciando da Plinio, che scrisse di non aver mai visto montem a montibus separatum nisi montem Caburri” (Edmondo De Amicis – Alle porte d’Italia – 1888)
Al centro della pianura tra Saluzzo e Pinerolo si erge improvvisa la Rocca di Cavour, un affioramento di 47 ettari di superficie. Si tratta di un’area di notevole interesse naturalistico, caratterizzata, oltre che da una flora di particolare importanza, da piccoli mammiferi, da una ricca avifauna, da una situazione geologica di rilievo e anche da una lunga storia. Pitture rupestri e reperti di origine celtica e romana sono conservati nella abbazia medioevale di Santa Maria.
La collina è ricoperta per l’80% da boschi, in parte cedui e in parte ad alto fusto, di castagno e da popolamenti sparsi di betulla, roverella robinia e pioppi. L’erbario della riserva comprende oltre 350 specie spontanee.
La Regione Piemonte fin dal 1980 ha salvaguardato la Rocca, ora Riserva Naturale speciale e Sito di Importanza Comunitaria (Sic).
Descrizione